Secondo diverse fonti nei media israeliani e confermati dalle discussioni che ho avuto, i vertici dell’IDF e alcuni membri dei servizi di sicurezza hanno cambiato idea su come gestire la questione degli ostaggi in alcuni modi: 1) Stanno dicendo di far uscire gli ostaggi militarmente dovrebbe essere l’obiettivo principale dell’operazione. 2) Stanno incoraggiando il governo a rilasciare tutti i prigionieri necessari per riavere gli ostaggi. Dicono che possono gestire le ripercussioni. 3) Credono che sia giunto il momento di iniziare ad assassinare la leadership di Hamas all’estero. Questi cambiamenti si stanno verificando per alcune ragioni: 1) I colloqui con Hamas non stanno andando da nessuna parte. 2) L’invasione di Rafah non è vicina e potrebbe non verificarsi. 3) Stanno morendo sempre più ostaggi e stanno emergendo prove di significativi abusi sessuali. Finora la strategia non è cambiata, ma un numero sufficiente di decisori cruciali stanno pensando in questo modo da giustificare presto nuovi approcci.
@ISIDEWITH6mos6MO
Se venissi a sapere che degli ostaggi subiscono abusi sessuali e muoiono, questo cambierebbe la tua posizione su quanto lontano dovrebbe spingersi il tuo governo per salvarli, compreso l’assassinio di leader ostili?
@ISIDEWITH6mos6MO
Come si bilancia il dilemma morale di intraprendere azioni aggressive, come l’assassinio, con l’urgenza di salvare vite umane dalla prigionia ostile?
@ISIDEWITH6mos6MO
Sosterresti il tuo governo nello scambio di prigionieri in cambio del ritorno sicuro degli ostaggi, sapendo che quelli rilasciati potrebbero rappresentare una minaccia futura?
@ISIDEWITH6mos6MO
L’assassinio del leader di un gruppo ostile all’estero è giustificato se può potenzialmente salvare vite umane, anche se aggrava il conflitto?